lunedì 17 novembre 2014

INTERSTELLAR di Christopher Nolan - Recensione

Titolo originaleInterstellar
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'AmericaRegno Unito
Anno2014
Durata169 min
Colorecolore


Generefantascienzaavventura,drammatico
RegiaChristopher Nolan

SceneggiaturaChristopher NolanJonathan Nolan




Effetti specialiMichael ClarkeNeil Garland,Robert L. Slater
MusicheHans Zimmer



Interstellar è una di quelle pellicole che fanno il punto nella storia del cinema: segnano inesorabilmente un momento all'interno di un particolare genere cinematografico e all'interno della storia di questo genere, in cui tutto quello che il filone narrativo a cui la pellicola appartiene ha detto nel corso della centenaria storia della settima arte viene unificato con logico sincretismo .
Interstellar è la storia di un esploratore costretto a vivere in un mondo che lo ha tradito nel modo più perfido che potesse: morendo. 
La Terra è rimasta senza cibo e non c'è più il tempo per potersi dedicare all'esplorazione dello spazio, e Cooper (Matthew McConaughey), è un astronauta costretto a rimanere con gli occhi piantati per terra, proprio su quella Terra che ha tradito lui e gli altri sette miliardi di individui sulla faccia del pianeta, proprio quella Terra che tutti sono costretti a coltivare, nonostante stia inesorabilmente morendo giorno dopo giorno.
Interstellar è la storia di un padre e di una figlia e dell'amore più potente che esista, un amore capace di superare i limiti dello spazio e del tempo, un amore in grado di vivere attraverso il viaggio interstellare rimanendo dentro i cuori di piccoli uomini e donne che reggono sulle loro fragili spalle il destino della razza umana; questo film ha il pregio di riuscire a conferire un compito divino nelle mani di persone umane e piene di fragilità, e di lasciare alla fine nello spettatore già ammaliato per la potenza iconica delle spettacolari immagini (debitrici in modo totale all'Odissea di Kubrick ma anche alle claustrofobiche astronavi di Scott e Cameroon), la sensazione profonda che dentro ognuno di noi risieda il segreto dell'universo intero, e quindi anche la chiave per salvarlo.
Ci sono dialoghi all'interno di Interstellar che riescono a veicolare concetti scientifici verso la sfera dei sentimenti e a dare una struttura matematica a ciò che comunemente è considerato pura spiritualità e interiorità, ci sono momenti nel corso del lungo viaggio interstellare verso nuovi potenziali mondi per accogliere la razza umana dove la speranza sembra svanire dentro quel buco nero chiamato molto significativamente Gargantua, per poi uscire dall'altra parte più forte e rinvigorita di prima.
Gargantua, salvezza e verità
Cooper si troverà insieme ad altri pionieri moderni a dover scoprire cosa risiede dietro il mistero dello spazio-tempo, guardando in faccia la realtà dell'infinitamente grande, scoprendo che non è altro che uno specchio magico che riflette l'infinitamente piccolo, mentre sulla Terra il suo mentore Brand (Micheal Kaine) cerca una soluzione al problema gravoso della gravità (vera ossessione di Nolan) e della possibilità di trasferire la razza umana attraverso un buco nero che non può che essere un portale, un ponte, per scoprire i misteri del quale è disposto a lasciare andare la figlia (Anne Hataway) dove nessun'altro è mai stato, in ogni caso possibile nel luogo più lontano possibile. 
Padri costretti a lasciare i propri figli e padri che li spingono ad allontanarsi da loro, anche attraverso la più insostenibile delle bugie, anche attraverso la più insostenibile delle perdite.

Interstellar è un'immenso film di vera e pura fantascienza, diretto con maestria da uno dei più imponenti cineasti contemporanei, che comprende nel suo cast alcuni dei più talentuosi attori della Hollywood più impegnata e riflessiva e che riesce a divertire, intrattenere, emozionare, sospirare, riflettere, piangere e ridere nello spazio delle oltre due ore della sua durata, senza mai cadere nelle banalità classiche del genere, ma spesso ribaltandole nel loro aspetto più positivo (gli automi che assistono l'equipaggio sono l'esempio perfetto, e ricordano tantissimo i simpatici androidi di Star Wars).

Un.Vero.Capolavoro.

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