giovedì 10 ottobre 2013

VISIONI CALDE#05: RALPH SPACCATUTTO di Rich Moore

Bisogna riconoscere senza alcun dubbio che lo studio di animazione Pixar sia quell'enorme fabbrica di soldi che è in realtà per un motivo fondamentale: la scientifica capacità di riuscire a centrare nel mirino delle sue pellicole tutti gli elementi principali che corrispondono alle mode del momento, e soprattutto, ovviamente, a ciò che piace al pubblico giovane che rappresenta l'utenza finale dei suoi film, senza mai tagliare fuori anche le altre fasce di audience, grazie a una stratificazione dei significati delle opere che le trasforma non solo in un micidiale marchingegno produci-moneta, ma anche in film meritevoli (quasi) sempre della statuetà doro più ambita nel mondo del cinema.
Ralph Spaccatutto è l'ennesimo esempio di questa strategia vincente: il principale mondo a cui il film fa riferimento è quello dei videogames, il settore  ludico capace di eludere persino la crisi economica imperante in tutto il mondo, e di appassionare migliaia di persone dai cinque ai cinquanta anni.
Ralph è stanco di essere messo in ombra da Felix Aggiustatutto, il "bravo ragazzo" campione nel loro gioco dove ogni volta finisce per salvare la situazione. Ma dopo decenni trascorsi guardando Felix ricevere tutta la gloria, Ralph decide che è arrivato il momento di smettere di interpretare il ruolo del cattivo.
Lo stile generale della pellicola ricorda numerosi titoli della storia dei videogiochi

Così prende in mano la situazione e inizia un viaggio attraverso i giochi arcade, passando per ogni generazione di videogame allo scopo di dimostrare di avere tutte le carte in regola per essere un eroe.
Durante la sua ricerca incontra il duro Sergente Calhoun, dallo sparatutto in prima persona Hero's Duty. Ma è il mondo dell'esuberante Vanellope von Schweetz, dalla corsa di macchine caramellate Sugar Rush, che si troverà a essere in pericolo quando Ralph libererà accidentalmente un nemico mortale che minaccia l'intero arcade.
Nel corso dell'avventura chiunque abbia giocato ad un videogioco o due nella sua vita si troverà a dire "Hey ma quello è...?", essendo il film costellato da cameo di alcuni tra i più famosi protagonisti di videogiochi, come per esempio Sonic o la malefica tartaruga di Super Mario Bros, e nel gustosissimo circo dei cameo che tanto riempono di lacrimucce nostalgiche gli occhi dei gamer più vecchiotti passano anche una miriade di chiari riferimenti alla vita reale, ironici e pungenti in pienissimo stile Pixar, tra cui uno su tutti quello che comprende la sequenza della riunione tra "cattivi" dei videogames, una sorta di "alcolisti anonimi" per fare in modo che il ruolo interpretato nei videogiochi non danneggi troppo la psiche di personaggi come Zangief di Street Fighters o del simpatico fantasmino malefico di Pac Man.
Una scena che è già CULT!
Tutto il film riesce in modo intelligente e raffinato ad esporre la tematica del ruolo che ogni essere umano si trova a ricoprire nella vita, e di come esso spesso non corrisponda pienamente (o per niente) alla vera essenza della persona interessata, ed espone altrettanto inteligentemente una storia che ci trascina con il suo umorismo e alcune scene davvero mozzafiato (la battaglia all'interno di Hero's Duty, spassoso ibrido tra Call of Duty e Gears of War è incredibile per ritmo e realizzazione tecnica) all'interno di una morale tutt'altro che scontata, i cui contenuti lascio siate voi a scoprire.
Indubbiamente un altro gran bel film d'animazione Pixar da vedere coi propri figli o nipoti, ma anche da soli, per sentirsi un pò bambini e forse per crescere un pò.

2 commenti:

  1. Avete confuso,questo film proviene dai Walt Disney Studios, che non sono la Pixar.

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  2. Hai ragione carissimo, è stato un errore imperdonabile, come ben sai lo stile del film è incredibilmente PIXAR anche per il coinvolgimento del presidente Lesseter che della Pizar ha fatto la storia, da qui la mia grande confusione! Chiedo venia!

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